Non vi sembra già di conoscere questo nome, Bayer? Bravi!! Esattamente è il colosso della chimica farmaceutica. Ma direte voi cosa centra con LEGO®!!!
Partiamo dall’inizio…
Quasi tutti sanno che LEGO è in cerca di un materiale plastico eco-sostenibile e che attualmente utilizza la formula ABS (Acrilonitrile butadiene stirene). Originariamente però la formulazione del materiale plastico utilizzato era il CA (Acetato di cellulosa) molto deformabile e morbido. Difatti i mattoncini in CA erano soggetti a deformazioni e perdita di colore e poca uniformità. Così nel 1960 LEGO® si rivolse all’azienda chimica tedesca Bayer per trovare una nuova formulazione plastica resistente e non deformabile, in grado di resistere intatto per anni. Fu così che in Bayer arrivarono all’ABS che era economico e molto adatto alle macchine a stampaggio ad iniezione. A quel punto andava testato il materiale plastico e LEGO® fornì alla Bayer uno stampo ufficiale LEGO®. Iniziò così la produzione di mattoncini di test 2×4 forse leggermente più grandi di quelli ufficiali (appunti i LEGO® Bayer!!) utilizzati per testare colorazione e resistenza. Così come per i Grangemouth anche i Bayer erano caratterizzati da una sigla ovvero A,B,C,D presenti sugli stud e che indicavano (in ordine crescente) il potere di resistenza o frizione. Alla fine dei test risultò che il mattoncino classificato con la lettera C era quello con le caratteristiche migliori e più performante (difatti è il sistema utilizzato oggi). Lo stesso fu scelto da Godtfred Kirk in persona, indicando appunto la soluzione C come quella da utilizzare in quanto la soluzione A era troppo debole per realizzare complesse strutture e la soluzione D era troppo resistente da dover esercitare una eccessiva forza da parte dei bambini per unirli e separarli. I test riguardavano anche le colorazioni dei mattoncini che inizialmente, ovvero fino al 1965, erano di soli 6 colori (giallo, rosso, blu, nero, trasparente, bianco). Molti colori andarono ad ampliare la gamma cromatica dei set ed altri invece restarono solo colorazioni di test.
Come poi spesso accade questi mattoncini che dovevano restare segreto industriale riuscirono ad uscire dalla fabbrica come regalo dei dipendenti Bayer ai propri figli anche se molti di questi rimasero chiusi in scatoloni per anni.
Il rapporto LEGO®-Bayer rimase segreto per 7 anni fino a quando la stessa Bayer fece pubblicizzare su “Der Spiegel” (per orgoglio) la sua collaborazione con LEGO® anche se il tutto venne fatto in maniera “velata”.
Questo mattoncino è una preda ambita da parte dei collezionisti. Difatti è una faccenda complessa avere una classificazione e una lista completa di questi mattoncini perché ad oggi continuano ad uscire e si trovano nuove colorazioni e varie sfumature dello stesso colore. La sigla apposta sugli stud poi è diventata un affare da vera spia. Sono spuntati lettere F e G oppure scritte miste (LEGO® e C) la C solo su alcuni stud e via discorrendo. Fortuna della grossa comunità di collezionisti che con il loro interscambio di informazioni ci forniscono un quadro più completo possibile.
Grazie Bayer per allietarci nelle giornate di raffreddore e per farci divertire con i nostri amati mattoncini.
Fonte ricerca:
Quizzone 18° compleanno ItLug
Francesco ItLug Ambassador
D-Lore utente Itlug
Fonti e ulteriori approfondimenti:
https://itlug.org/forum/topic/6239-test-brick-bayer/
http://www.jokerteam.it/wp-content/uploads/2017/08/Bayer-Bricks.pdf
https://althofer.de/bayer-bricks-lego.html
https://www.eurobricks.com/forum/index.php?/forums/topic/90590-lego-bayer-test-strikes/
Fonte foto:
http://www.jokerteam.it/wp-content/uploads/2017/08/Bayer-Bricks.pdf
https://www.eurobricks.com/forum/index.php?/forums/topic/90590-lego-bayer-test-strikes/
https://althofer.de/bayer-bricks-lego.html