Micro World

L’idea

Quando parliamo di microscala, con ogni probabilità, pensiamo subito ad una microcity o ad uno skyline. Non dimentichiamo però che è microscala tutto ciò che non è a dimensione di minifig. Ben vengano quindi microcity (micro-polis), ma anche microtruck, un microfighter, ecc.
Come per una qualunque MOC(My-own-creation) l’approccio alla realizzazione di un microscala può esser molto o per niente complesso / articolato.
Molto dipende dall’idea… Sempre che un’idea ce l’abbiamo.

Piccola nota autobiografica
Mi sono spesso ritrovato a realizzare cose entusiasmanti un po’ per caso.
Molte delle mie sessioni iniziavano riversando tutto lo sfuso sul piano di lavoro, tenendo sempre a tiro il brick separator. Se la seconda mossa era quella di afferrare un plate di medie dimensioni (es. 6×6) allora finiva con un micro-diorama… Diversamente, era una vettura, una spaceship ecc.

Quando un’idea, invece, ce l’abbiamo è opportuno buttare giù uno schizzo individuando i tratti salienti e/o caratterizzanti, senza trascurarne fin dove è possibile alcuni dettagli.
Se, combinando tra loro due o più brick, i possibili incastri sono quasi un miliardo, anche le soluzioni offerte dall’accostamento dei colori sono molteplici. Ecco quindi che elementi distintivi e dettagli possono essere ben rappresentati da un colore o da una loro “combinazione” piuttosto che un’altra.
Nello skyline in basso l’attenzione è sbilanciata verso l’aspetto cromatico rispetto a quello strutturale (complice anche la ridottissima dimensione del microscala). I plate 1×2 trans clear black ad esempio simulano piani con ampie vetrate, il plate round trans clear blue una fontana (se l’avessimo scelto verde avrebbe rappresentato un albero).

I tile
Nei diorami (micro) metropolitani, e non solo, l’utilizzo dei tile è un must, quando invece ci si sposta verso ambienti naturali/rurali gli stud a vista possono essere invece “sfruttati” come elementi caratterizzanti.